Il patrimonio economico e culturale delle Alpi.
Il ruolo degli alpeggi nell’organizzazione della produzione dei formaggi Fontina e Abondance
Finanziamento (Italia e Francia) di 422.400.000 lire.
Il ridimensionamento negli ultimi decenni del sistema degli alpeggi, con la relativa produzione in loco dei formaggi tipici come la Fontina e l’Abondance, non solo ha alterato profondamente questo patrimonio culturale delle Alpi, ma ha privato i turisti estivi di un aspetto intrinseco e caratteristico della vita delle comunità alpine.
Le finalità del progetto sono, da una parte, la ricostruzione di un aspetto fondamentale della storia della formazione del patrimonio alpino valdostano e haut-savoyard, evidenziando sia gli aspetti comuni sia quelli che differenziano le esperienze storiche dei due versanti delle Alpi, tanto nel passato quanto nel contesto attuale dell’Unione europea e, dall’altra, il recupero e la diffusione della conoscenza degli spazi naturali dell’ambiente alpino e dei processi di produzione dei formaggi alpini tipici di modo che possa servire a incrementare la presenza di un turismo qualitativamente più sensibile, aiutando così la salvaguardia e la gestione del patrimonio naturale e culturale.
Il progetto propone la creazione di un prodotto turistico trans frontaliero basato su un patrimonio culturale comune: la cultura del formaggio quale elemento di tipicità. Esso consiste in una ricerca comparata sulla storia degli alpeggi e della produzione dei formaggi Fontina e Abondance, dal XVIII secolo ai giorni nostri.
L’obiettivo è quello di ricostruire un aspetto fondamentale del patrimonio valdostano e haut-savoyard, mettendo in evidenza le affinità e le differenze di queste due esperienze di sfruttamento dei pascoli e dell’organizzazione della produzione e della commercializzazione del formaggio nei due versanti delle Alpi.
I risultati di queste ricerche verranno divulgati per mezzo di:
Questo progetto contribuisce quindi allo sviluppo del turismo culturale nelle due regioni prese in esame, con un prevedibile aumento delle presenze. Le ricerche in Valle d’Aosta e in Haute-Savoie verranno effettuate da due ricercatori a tempo pieno nel corso di tre anni.
I lavori saranno coordinati dal prof. Stuart Woolf, consulente scientifico dell’istituendo Museo della cultura contadina (Maison Gérard-Dayné) e dalla dott.ssa Hélène Viallet, direttrice degli Archives Départementales de la Haute-Savoie.
Il progetto, appagando la curiosità dei turisti estivi attraverso una larga diffusione di informazioni sui valori storico-culturali del sistema degli alpeggi e delle diverse forme di organizzazione della produzione dei formaggi tipici, si propone di sensibilizzare i turisti sul rapporto uomo/ambiente nelle Alpi, incoraggiandoli a esplorarli su ambedue i versanti.
Si prevede perciò di incrementare l’offerta qualitativa del turismo estivo, con un aumento delle presenze stimabile intorno al 5%. Riferendosi a coloro che, presumibilmente, leggeranno la pubblicazione divulgativa o che parteciperanno alle presentazioni o visiteranno le mostre, si ipotizza di coinvolgere 40.000 persone.
Il progetto si propone di recuperare e diffondere la conoscenza degli spazi naturali e della produzione agro-alimentare più tipica del patrimonio alpino valdostano e savoiardo e della sua evoluzione di mercato culturale e sociale, tanto nel passato quanto nel contesto attuale dell’Unione europea. Di conseguenza si vuole aumentare la sensibilità sia degli agricoltori sia dei turisti estivi verso l’influenza delle pratiche di produzione casearia caratteristica delle Alpi.
(Stuart Woolf)
Il progetto ha proposto la creazione di un prodotto turistico trans frontaliero basato su un patrimonio culturale comune: la cultura del formaggio quale elemento di tipicità.
Esso è consistito in una ricerca comparata sulla storia degli alpeggi e della produzione dei formaggi Fontina e Abondance, dal XVIII secolo ai giorni nostri.
L’obiettivo è stato quello di ricostruire un aspetto fondamentale del patrimonio valdostano e haut-savoyard, mettendo in evidenza le affinità e le differenze di queste due esperienze di sfruttamento dei pascoli e dell’organizzazione della produzione e della commercializzazione del formaggio nei due versanti delle Alpi.
I risultati sono stati divulgati per mezzo di:
Ogni evento realizzato è stato ampiamente pubblicizzato in Italia e in Francia, mediante manifesti, dépliants, inviti, comunicati stampa e articoli sulle principali testate locali: in particolare, il convegno di Cogne è stato oggetto della trasmissione radiofonica “La montagna e l’alpeggio”, realizzata da Daniela Fornaciarini per la Radio Televisione della Svizzera Italiana, trasmessa sulla Rete Due TSRI il 5 ottobre 2000; il partenariato italo-francese che ha concepito e realizzato il progetto è messo in evidenza sul sito Internet di Paysalp.
L’anticipazione della restituzione museale dei risultati dal terzo al secondo anno di attività (esposizione e pubblicazione divulgativa bilingue) e il loro costo di realizzazione superiore alle previsioni iniziali (per la quantità e la qualità dei dati raccolti dalla ricerca) ha determinato un anticipo nella programmazione di alcune spese previste.
L’inaugurazione della mostra in Italia, la realizzazione del convegno accompagnata dalla pubblicazione bilingue degli atti sulla rivista scientifica “La ricerca folklorica” e la conseguente scelta della realizzazione di un’unica monografia scientifica, inoltre, hanno leggermente fatto slittare i tempi della programmazione verso la fine dell’anno 2001.
Di conseguenza, gli incontri previsti per la presentazione dei risultati sono stati effettuati soltanto in Italia, mentre l’inaugurazione dell’esposizione e le presentazioni in Francia slitteranno all’estate 2002 [l’esposizione è stata inaugurata a Viuz-en-Sallaz il 6 luglio 2002, nella nuova sede di Paysalp, dove sarà visitabile fino al 2004].
A queste scelte hanno contribuito in maniera non indifferente la chiusura del tunnel del Monte Bianco a partire dal marzo 1999, gli eventi alluvionali che hanno colpito la Valle d’Aosta, e Cogne in particolare, nell’autunno 2000 e la cancellazione delle “Journées de l’alpage” previste a Mégève nell’aprile 2001, cui era destinata l’esposizione per la sua presentazione francese, cosa che ha obbligato ad una complessa pianificazione e riorganizzazione espositiva.
Resta il rammarico per il mancato collegamento previsto con il “Centre d’interprétation” di Valpelline (progetto collegato Interreg “Realizzazione di due Centri di Interpretazione, di un circuito tematico e di supporti comuni dei formaggi Abondance DOP e Fontina DOP”) in fase di ultimazione, e con una interessante filiera italo-svizzera che avrebbe permesso la valorizzazione dei prodotti della ricerca in occasione dell’Anno Internazionale della Montagna, che non è stato possibile inserire nel progetto per mancanza degli opportuni supporti finanziari e logistici.
Pur essendo ormai fuori dai tempi del progetto stesso, tuttavia, i risultati del nostro lavoro dovrebbero apportare un contributo scientifico e culturale alle mostre permanenti e temporanee del suddetto “Centre d’interprétation”, anche in previsione della realizzazione, in Valle d’Aosta, di una “Route des fromages” (progetti Interreg III).
Diverse sono le ragioni di soddisfazione che hanno accompagnato la realizzazione di questo progetto.
Dal punto di vista scientifico, la collaborazione italo-francese tra gli storici e gli antropologi ha alimentato l’insieme del progetto, sia per l’esposizione, sia per le pubblicazioni. Al di là degli aspetti professionali, inoltre, con la creazione di un vero e proprio “groupe de pilotage” si è instaurata una certa “complicità” tra i diversi operatori, che hanno ricavato elementi di soddisfazione e di crescita personale dagli scambi tecnici e dalle varie occasioni di incontro.
Dal punto di vista più istituzionale, la collaborazione tra le associazioni si è costruita su una vera sinergia di intenti e di competenze, che ha richiesto incontri di coordinamento regolari e frequenti, rallentati, purtroppo, dalla tragedia del Tunnel del Monte Bianco. Gli scambi, divenuti più rari ma mai interrotti, sono comunque stati integrati a livello telefonico e via Internet, anche se le nuove tecnologie non possono sostituirsi appieno agli incontri tra i vari attori che garantiscono il valore della collaborazione.
Paysalp Ecomusée de Savoie e l’Associazione dei Musei di Cogne, coordinate rispettivamente da Roger Desbiolles e Giorgio Vassoney, hanno così approfondito le reciproche conoscenze, costruendo insieme una dimensione di convivialità e di trasferimento di competenze.
Le comunità locali infine (in particolare i comuni di Cogne e Viuz-en-Sallaz), hanno manifestato la volontà di addivenire ad un maggiore avvicinamento, se non ad un gemellaggio, eventualità rimandata al 2002 a causa dei noti problemi di collegamento tra i due versanti. Dal punto di vista dei risultati, nell’attesa delle presentazioni previste in Francia a partire dal 6 luglio 2002, data di inaugurazione del rinnovato Musée Paysan di Viuz-en-Sallaz, l’apporto della Associazione dei Musei di Cogne è stato determinante per la realizzazione del progetto, sia per quanto riguarda la divulgazione dei risultati (pubblicazione bilingue grand public, atti del convegno, monografia scientifica), sia per gli allestimenti dell’esposizione, previsti inizialmente in Francia, ma attuati solamente in Valle d’Aosta, con un notevole carico organizzativo, peraltro sostenuto appieno dal partenaire valdostano, l’Assessorato dell’Agricoltura e delle Risorse naturali che, nelle persone di Erminio Neyroz e Cristina Galliani, ha messo a disposizione mezzi e operai per i trasporti e gli allestimenti.
(Giorgio Vassoney)
Piazza Chanoux - Maison de la Grivola - 11012 Cogne (AO)
Mail info@associazionemuseicogne.it